Qigong e stress: una disciplina antica per un mondo moderno

Qigong e stress

Qigong e stress: una disciplina antica per un mondo moderno

Lo stress è una componente naturale della vita, fin dall’antichità gli uomini hanno dovuto vedersela con epidemie, intemperie, guerre, carestie, con la paura della morte, ecc, eppure, nel mondo occidentale moderno, ha raggiunto livelli eccessivi e a volte letali. Abbiamo aggiunto poi nuovi tipi di stress: i problemi economici, il lavoro, la politica, l’inquinamento, le nuove malattie, ecc. Anche la persona più serafica e pacifica per carattere di tanto in tanto si sente sotto pressione. Purtroppo lo stress viene vissuto dai più come una parte inevitabile della vita quotidiana e vengono sottovalutati i suoi effetti deleteri sulla psiche e sul corpo: un grave errore perché può farci ammalare anche seriamente.
Lo stress è la risposta psicofisica ad una quantità di compiti emotivi, cognitivi o sociali percepiti dalla persona come eccessivi. Il termine stress fu impiegato per la prima volta nel 1936 da Hans Selye. Questi lo definì come “risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso”. In base al modello di Selye, il processo stressogeno si compone di tre fasi distinte:

  • fase di allarme: il soggetto segnala l’esubero di doveri e mette in moto le risorse per adempierli;
  • fase di resistenza: il soggetto stabilizza le sue condizioni e si adatta al nuovo tenore di richieste;
  • fase di esaurimento: in questa fase si registra la caduta delle difese e la successiva comparsa di sintomi fisici, fisiologici ed emotivi.

La durata dell’evento stressante porta a distinguere lo stress in due categorie. Quello acuto, che si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato; quello cronico, cioè quando lo stimolo è di lunga durata.
Le conseguenze possono rimanere all’interno di una risposta fisiologica oppure diventare patologiche, con manifestazioni cliniche mentali ma anche prettamente fisiche (la tensione muscolare innanzi tutto).

Medicina Tradizionale Cinese e Stress

In cinese stress si dice “jinzhang”, in cui jin è lo stesso termine che definisce il polso teso, zhang significa “tirato”: ovvero, la corda è così tesa e tirata che ha perso elasticità e non rimane possibilità di movimento.
Quando attraversiamo un periodo faticoso, siamo sottoposti a una pressione prolungata o viviamo un forte dolore o anche paura, gioia o rabbia, gli organi interni possono subire dei danni. Nella Medicina tradizionale cinese, infatti, le emozioni sono considerate una delle principali cause di squilibrio e malattia, mentre il loro bilanciamento è una delle chiavi per ritrovare la salute. In particolare, alcuni organi sono collegati alle attività emozionali e alle conseguenze dello stress sull’organismo, ovvero: il fegato alla rabbia; il cuore alla gioia; la milza alla tendenza a rimuginare; i reni alla paura; i polmoni all’ansia.

Il sistema Fegato–Vescicola biliare

Secondo la Medicina cinese, lo stress causa un ristagno dell’energia del fegato e, di conseguenza, anche le emozioni “circolano” sempre meno.
Infatti, la funzione principale di questo organo è di assicurare che la circolazione dell’energia avvenga in modo facile e scorrevole in tutto il corpo, in tutti gli organi e in ogni direzione. Ripristinando il flusso corretto dell’energia del fegato, dunque, si possono curare le manifestazioni dello stress, sia a livello fisico sia emotivo.
A livello fisico, queste possono portare ad un dolore e ad una sensazione di ostruzione a livello del torace, sbadigli (modo spontaneo di risolvere il ristagno di energia), singhiozzo (dovuto a ristagno di energia a livello del diaframma). Possono comparire disturbi digestivi vari: nausea, vomito, inappetenza, rigurgiti acidi, eruttazioni e bruciore epigastrico, distensione addominale, borborigmi, diarrea. Nelle donne possono comparire varie alterazioni del ciclo mestruale mentre nell’uomo possono manifestarsi riduzione della libido e infertilità, disturbi del sonno. Spesso è presente anche una forte tensione muscolare che, di conseguenza, può generare, ad esempio, la comparsa di sintomi come rigidità cervicale o dolore a livello lombo-sacrale.
A livello emotivo tipiche manifestazioni sono ansia, agitazione e irritabilità.

Il Qi Gong contro il logorio della vita moderna

Come si può dunque sopravvivere allo stress? Ritagliando tempo e spazio per sè stessi con attività specifiche.
Una di queste è il Qi Gong, disciplina che comprende tre aspetti: il controllo del corpo (attraverso le posture), il controllo della mente (tramite la calma e l’attenzione) e il controllo del respiro ( con varie respirazioni specifiche). Una giusta attività motoria fatta di movimenti naturali, lenti, morbidi, rilassati, di esercizi di respirazione ed altri di visualizzazione, delicata e profonda, integrata dalla partecipazione attiva dell’attenzione e la conseguente azione rigenerante delle funzioni emotive e psichiche quale mezzo per realizzare una vita lunga e sana. Il Qi Gong, ovvero la “pratica dell’energia” (qi “energia”, gong “lavoro, pratica”), è una sorta di “ginnastica dolce” cinese per eccellenza: l’obiettivo durante la pratica è il riequilibrio delle “energie yin-yang”, facendo circolare il qi per accrescere l’energia interna attraverso la rete dei “meridiani”, grazie alla stretta correlazione che c’è nel corpo umano tra la cute, i muscoli, i nervi e gli organi interni.

Gli effetti del Qigong

I risultati principali del Qi Gong sono di regolare le funzioni del corpo e acquisire un maggior controllo e rilassamento dei muscoli. Ciò porta man mano ad una maggiore stabilità spirituale, pacificando la mente. È su questa base che si devono intraprendere i movimenti. Ponendosi in ascolto profondo si rafforza un’autodisciplina delle attività coscienti che a sua volta fa nascere naturalmente uno stato di quiete delle emozioni.
La sua influenza sul fisico è globale: tutte le ricerche su questa pratica hanno dimostrato chiaramente gli effetti positivi su ogni organo e sistema del corpo umano.
Quando non possiamo sottrarci alle situazioni che tendono a causarci stress, possiamo almeno controllare le nostre reazioni nei loro confronti; in questo caso il Qi Gong ci insegna come gestirlo, è accessibile a tutte le età e consigliabile in qualsiasi condizione fisica. Non è facile trovare fuori la tranquillità oggi, ma possiamo trovarla dentro di noi.

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Autore: Marco Riccò – insegnante di Qigong a ScuolaTao